Diversamente uniformato
Nasce in un improbabile parto creativo verso la fine degli anni ’80, sul banco di un’aula di un istituto tecnico per l’industria e l’artigianato. Si presenta la prima volta sulle pagine di un’agenda, tra il promemoria di un compito in classe e una lista di cose da comprare.
Inizialmente la sua funzione ha uno scopo puramente autocatartico, in relazione alle ingiustizie e ai metodi didattici discriminatori adottati al tempo da insegnanti poco qualificati ma nei decenni successivi – grazie ad un profondo atto di accettazione da parte del suo autore – diventa il testimone silente e spaesato delle gesta degenerate dell’uomo contemporaneo.
Formalmente è un ex killer professionista che, a causa di un forte esaurimento nervoso prodotto dallo stress lavoro-derivato, ha perso la parola e la memoria.
Dopo aver rimesso insieme pochi, stralunati, ricordi ed essersi infilato nella cintola un vecchio attrezzo del mestiere, inizia a vagare silente e solitario nell’infinita foresta delle possibilità umane.
Tutto il passato è dimenticato e si fonde con un futuro che assume il suo vero significato nel surreale senso di vuoto lasciato dalle vicende mondane. Mr. Kill così approda amabilmente tra le rassicuranti griglie di una storia a fumetti in aggraziata sospensione tra il BIANCO ed il NERO del peccato e della virtù, tra il candore della sincerità ed il cattivo umore di chi ha il sospetto di essere stato imbrogliato, truffato, derubato.
Implacabilmente maldisposto nei confronti di ogni manifestazione dell’autorità, soprattutto quando essa è sbandierata nella sua becera prepotenza, muove la sua perplessa ma ferma andatura laddove un’affilata considerazione potrà forse suscitare una riflessione.
Lo si potrà semmai incontrare, spaesato, all’edicola mentre acquista il giornale, oppure trasognato che guarda dal finestrino di un autobus. Lo si potrà scorgere mentre discute infuriato con un rappresentante della pubblica amministrazione o mentre accarezza mitemente un gatto…
…in ogni individuo che faccia trapelare da dietro la maschera arcigna, tipico travestimento di questa contemporaneità, un antico ricordo di “aspirante umano“… lì c’è Mr. Kill.