2 in Space

Questo è il destino di “2 in Space”.


Anno 2790. La razza umana è a tutti gli effetti ormai estinta. I pochi esemplari sopravissuti, secondo la terza delle otto beatitudini annunciate dal  mite che avrebbe ereditato la terra, vivono da numerose generazioni in città sotterranee, beneficiando della sofisticatissima tecnologia che ebbe il suo primo sviluppo all’inizio del terzo millennio.

In epoca poco precedente allo squarcio provocato nella ionosfera dall’attività bellico/nucleare e sua conseguente distruzione fu varata la missione spaziale denominata “Alcide 0091”, che prevedeva il lancio nello spazio di una navicella ad altissima efficienza energetica con un’autonomia pressoché illimitata.

L’equipaggio consisteva in DUE persone di ordinaria intelligenza, selezionate in base alla loro varietà d’interessi e resistenza a lunghi periodi in postura seduta. I DUE soggetti furono individuati in due impiegati che facevano i pendolari a Milano, all’epoca delle grandi migrazioni sui gommoni.

Essi non si conobbero mai fino al momento di salire sulla capsula e poi essa fu lanciata in fretta verso lo spazio, destinazione ignota. Lo scopo della missione non fu mai ben chiarito. Dissero che venne progettata e messa in orbita per la ricerca di vita intelligente nello spazio – erano cose che si dicevano sempre all’epoca ed ormai non suscitavano più nessuna curiosità – in quanto si era persa la memoria del significato della parola “intelligenza”.

In seguito alla grande tribolazione avvenuta poi sul globo terrestre, che ribaltò la scala dei valori della vita dell’umano del tempo, la missione fu dimenticata e la navicella con a bordo i DUE impiegati di media intelligenza, con grande varietà di interessi e resistenti a lunghi periodi di postura seduta, continua a percorrere lo spazio/tempo in linea retta senza una meta precisa.

Unico passatempo, in funzione del fatto che la navicella è completamente automatizzata, è rispolverare il ricordo di una terra ormai lontana. Due caratteri diversi, la saga umana del conflitto inutile continua in direzione sconosciuta.


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