PROVE TECNICHE DI IMBOTTIGLIAMENTO SOCIALE
Il giorno Venerdì 21 Febbraio dell’anno Covid 2020, nella verde e ridente cittadina che ha dato i natali al presente autore, iniziava quella che è stata la più incredibile performance planetaria che mente umana possa mai aver architettato. Quel giorno egli, in partenza per la volta di Bari, nel bar adiacente alla stazione dei treni, alle ore 07.30, apprendeva da sconosciuto avventore alle sue spalle, la presenza già dalle prime ore del mattino, di telecamere, giornalisti, cronisti e linotipisti presidianti l’Ente Ospedaliero Codognino per riportar notizia di famigerato, temibile quanto contagiabile “VIRUS”.
Nei giorni successivi, ciò che inizialmente pareva spiritoso scherzo mattutino pre-lavorativo, si rivelò essere una drammatica realtà. Dalla profonda Cina, pare, in una tavolata di allegri colleghi un po’ brilli e cosmopoliti, il MORBO veniva spedito nel paesotto Lodigiano. Seguiva Berlino, poi Spagna, Inghilterra, Francia e così tutto il resto del mondo. Da quel maledetto cin cin con l’enigmatico, ben presto chiamato PAZIENTE UNO, derivava un tintinnìo che in pochi giorni si trasformava in un sinistro, MONDIALE ( Svizzera esclusa ) concerto/sconcerto di campane, tanto lugubre quanto comico per varietà di riflessioni, dissertazioni, conclusioni.
Parallelamente a tal bislacco teatro, la matita del sottoscritto si animava, come già da parecchio tempo succedeva, per elencare giornalmente i fatti deliranti che sarebbero stati poi i fattori determinanti del presente lavaggio del cervello in collettiva. Ciò che ne risultava era una raccolta di impressioni quotidiane, impresse appunto su normale carta da risma con lapis urticante e corrispondente digitalizzazione del tutto, unico ambizioso intento: “Consegnare ai posteri una balenga testimonianza VISIVO-RETORICO-LETTERARIA di intense e personali farneticazioni nella, per nulla esilarante, clausura forzata che fu“
Alla stregua delle antiche iscrizioni rupestri e i geroglifici dell’antico Egitto ci si propone, nell’eventualità di una TOTALE ECATOMBE che preveda anche l’abbassarsi del manettone della corrente elettrica, di tramandare alle future generazioni dell’avveniristico e igienizzatissimo mondo della sanificazione planetaria, la visione dell’autore di tale scorcio ipnagogico e demenziale chiamato PSICOVIRUS.
Un provvedimento GRAFICO/EMOZIONALE per la salvaguardia dell’integrità umana in una raccolta di tavole illustrate realizzate durante la SOFT prigionia imposta dall’apparato sanitario di regime.